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Febbraio 2, 2017

La dieta per la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS, dall’inglese Poly-Cystic Ovary Syndrome) è una sindrome complessa derivante da uno squilibrio ormonale, molto comune nelle donne in età fertile. La diagnosi viene effettuata in base ai criteri di Rotterdam (devono essere soddisfatti almeno due dei seguenti criteri: presenza di cisti ovariche, eccesso di ormoni androgeni e  anovulazione e/o oligomenorrea). La PCOS causa squilibri metabolici come: obesità (viceversa anche l’obesità può aggravare i sintomi legati alla PCOS), insulino-resistenza, aumento del colesterolo e dei trigliceridi, aumento della pressione, diabete, depressione e ansia. Qual è il trattamento migliore per evitare i sintomi correlati alla PCOS? Sicuramente cambiare lo stile di vita!

Quindi dieta e allenamento costante possono lavorare in sinergia per migliorare la sintomatologia.

È auspicabile un calo ponderale in donne in sovrappeso con PCOS.

Che tipo di dieta seguire?  Non c’è un piano alimentare specifico, ci sono solo dei requisiti da rispettare, vediamo quali.

  • La dieta deve essere ipocalorica (discorso diverso in caso di sottopeso/normopeso);
  • Bisogna ridurre la quantità di carboidrati (facendo attenzione all’indice e al carico glicemico dei pasti) ed eliminare quasi completamente gli zuccheri semplici;
  • L’apporto di proteine deve essere adeguato (almeno 1,5 g/kg peso corporeo), prediligendo proteine derivate dal pesce (importante aumentare la quota di omega-3) e dai legumi (attenzione al consumo di soia!);
  • Dieta antinfiammatoria, diminuire gli omega-6 (oli vegetali, carne e pesce da allevamenti intensivi..), aumentare il consumo di spezie come curcuma, cannella, bere tè verde.
  • L’apporto di grassi è compreso tra 0,5 – 1g/kg peso (occhio al rapporto omega3/omega6).

Consiglio anche di valutare una possibile carenza di Vitamina D.

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